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UN GIARDINO A FAVARA

FAVARA_AG_2011

Un progetto ideato dal Prof. Arch. Giuseppe Guerrera con Lillo Giglia, in collaborazione con gli studenti del corso di progettazione V, della facoltà di architettura sede di Agrigento.

Si è scelta una piccola area vicino alla piazza Cavour, in prossimità del Belmonte Hotel. Area (per metà di proprietà comunale e metà di proprietà privata) che entrambi i proprietari hanno reso disponibile per la sperimentazione. Il sito era occupato da una casa e dall’ex pescheria comunale ambedue crollate le cui macerie sono state rimosse e prima dell’intervento veniva utilizzato come parcheggio/discarica.

Della costruzione che definiva l’angolo di un isolato non sappiamo nulla. Ciò che restava era un suolo arido, pianeggiante e degradato.

Lo spazio è definito su due lati da due muri ciechi, a cui aderiva la costruzione crollata, mentre gli altri due sono liberi e danno su due strade. Unico vincolo è l’ingresso ad un garage.

Questo giardino rappresenta concettualmente ed esplicita concretamente le possibilità che la comunità locale ha di utilizzare gli spazi derivanti dai crolli delle case, e dunque resi liberi a causa del disastro e dall’abbandono al degrado, evolvendosi  come centro di propagazione di una riqualificazione che  pervada il più possibile la città,  in senso fisico e sociale.

Dal disastro alla risorsa… è il tema portante che sostiene l’iniziativa, al quale si possono aggiungere altri temi come il recupero dei centri storici, l’abitare nella città contemporanea, l’ecologia urbana, etc.

Così lo spazio privato diventa spazio collettivo, favorendo nuovi luoghi di aggregazione in grado di determinare un maggiore afflusso sociale propenso ad un avanzamento culturale e automaticamente coinvolto alla concretizzazione di esiti positivi per la città.

Il giardino è stato progettato dagli studenti durante il workshop conclusivo del corso.

Il progetto ha tenuto conto dei temi sviluppati durante l’Anno Accademico del Laboratorio, e ha determinato una soluzione per rispondere al tema proposto del giardino. Durante l’attività iniziale, in collaborazione con l’artista Daniele Pario Perra, l’architetto Leo Micali, l’architetto Marco Scarpinato e il contributo del notaio Andrea Bartoli, sono state individuate una serie di soluzioni da sviluppare velocemente nei primi due giorni del workshop. Al termine di questa prima fase è stata scelta la soluzione da realizzare.

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